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passaggio2011 Un dramma azionista, transalpino

L'impresa è spronata dalla speranza:gli artisti trascineranno con la propria forza un'imbarcazione fatta a mano attraverso le Alpi. Aspirazioni Neo-romantiche e una fatica di Sisifo caratterizzano la missione, che ha come scopo evidente il varo dell'imbarcazione nella laguna in tempo per l'evento d'arte piú distinto del mondo, La Biennale di Venezia – per celebrare in fine la vittoria dell'arte sulla natura in un viaggio trionfale lungo il Canale Grande. Litinerario é ardito e richiede uno sforzo fisico e mentale enorme anche da alpinisti esperti. La maggior parte della spedizione che durerá da quattro a cinque settimane consisterà nell' attraversare le Alpi a piedi. L'impresa sarà progetto integrato nella Biennale di Venezia 2011 dove verrà documentata attraverso le annotazioni e illustrazioni giornaliere della spedizione. Inoltre saranno generate serie fotografiche e materiale videotecnico che verrá presentato con l'imbarcazione. Seguendo la struttura del dramma classico che finirà o in un'apoteosi o in una catastrofe, il pezzo si concentra sugli eroi e la loro attuale ma anche metaforica impresa. L'arte rimane al centro dell'attenzione manifestandosi da un lato nell'imbarcazione fatta a mano (arte della scultura) dall'altro nell'azione stessa. In tal modo sarà una metafora per l'aspirazione dell'uomo di superare i propri limiti, che finisce prima o poi in una catastrofe o nella salvezza.

La rotta
Costruita in un atelier a Monaco, l'imbarcazione verrà trasportata con un rimorchio motorizzato sino al Furtschgalboden nelle Alpi del Zillertal. Da qui verrà trascinata con la propria forza passando diversi ostacoli impegnativi attraverso lo Schlegeis Glacier in direzione del Passo Nevessattel a un'altitudine di 3029m. Con un peso approssimativo di 180 kg, una lunghezza di 5m e altezza di 2m, l'imbarcazione puó essere tirata in salita solo lentamente e con intervalli regolari dai due artisti. Sui tragitti piú ripidi e faticosi gli uomini dovranno ricorrere a carrucole, funi alpine o metodi "egiziani".

La vetta del Passo Nevessattel indica il passaggio del Fosso Alpino e allo stesso tempo della frontiera italiana. Dal lato Sud l'imbarcazione dovrá essere calata verticalmente con corda per 80 metri e poi tirata e trasportata giú per le discese della Valle Lappach. A 1860m di altitudine, sul Lago di Neves, l'imbarcazione verrá rimontata sul rimorchio e trasportata a Venezia dove verrá varata in mare.

Referenza
L'argomento centrale dell'impresa si riferisce al film di Werner Herzog "Fitzcarraldo"in cui il progetto era quello di trasportare un battello a vapore oltre una montagna per costruire nella giungla peruana un teatro dell'opera- simbolo della vittoria della cultura occidentale sulla natura primitiva, mentre qui abbiamo un'azione apparentemente ancora piú assurda di volere trasportare questa imbarcazione vagante tra l'oggetto d'arte e il veicolo funzionale a Venezia, sito di massima condensazione culturale. Nella loro superbia, la loro arrogante presunzione, ambedue le azioni si possono confrontare e resta solo aspettare e vedere se tutte e due falliranno allo stesso modo.

 

 

28 anni dopo il film di Herzog e 130 anni dopo la spedizione autentica di Isaias Fermin Fitzcarald questa interpretazione permette nuove associazioni a vari livelli semantici (Noé, Sisifo e Annibale) che si riferiscono al transfer culturale storico tra le alpi del nord e quelle del sud, cosí come agli aspetti prevalentemente esistenziali della produzione di arte e idi conseguenza un dibattito che affronta temi di attualitá: Gli artisti vedono l'azione assurda anche come statement ironico nei confronti della prassi comune del mercato d'arte di trasportare opere d'arte opulenti da una fiera all'altra e da una Biennale all'altra non tenendo conto dell'orripilante bilancio ecologico.

Artisti: GAEG Wolfgang Aichner / Thomas Huber
In base al loro passato e la loro esperienza pluriennale alpinistica gli artisti agiscono mossi dal fascino della trasgressione acquisito durante queste attivitá. GAEG sta per "Global Aesthetic Genetics" e si scrive con la AE nordica, una reminiscenza della tempesta di ghiaccio sul Vatnajokull in Islanda nel 1988 che ambedue hanno sopravvisuto a malapena. Nel 2005 i due artisti si unirono per realizzare progetti comuni. Tra i vari concetti sono stati realizzati alcuni progetti come "tilia inflata" e "silva inflata" nel 2005, "amici" 2006, "wertaustausch" 2006, "innside" 2008-2010 e "bunter abend" 2011. Oltre l'arte nella costruzione il centro delle loro attivitá comuni sono installazioni, video e arte d'azione.

Documentazione (film/fotografia): Matthias Fuchs

Curatore: Christian Schoen
Laureato in storia dell'arte ha esperienze internazionali come curatore e autore. Dal 2005 al 2010 ha diretto il Center for Icelandic Art ed è stato commissario del paviglione islandese alla Biennale di Venezia nel 2007 e 2009. Dal 2000 al 2003 è stato curatore della Städtische Kunsthalle lothringer13 a Monaco e dal 2001 dirige la Osram Art Projects. Schoen insegna all'universitá St Gallen ed è autore di numerevoli pubblicazioni nell'ambito dell'arte antica e moderna come anche nell'arte mediale e nell'arte in spazi pubblici.